I PUGNI IN TASCA
IN COLLABORAZIONE CON
GRANDI AUTORI ITALIANI DEGLI ANNI SESSANTA E SETTANTA
I PUGNI IN TASCA
(Italia/1965) di Marco Bellocchio (107')
Regia: Marco Bellocchio. Sceneggiatura: Marco Bellocchio. Fotografia: Alberto Marrama. Montaggio: Aurelio Mangiarotti [Silvano Agosti]. Scenografia: Rosa Sala. Costumi: Gisella Longo. Musica: Ennio Morricone. Interpreti: Lou Castel (Ale), Paola Pitagora (Giulia), Marino Masé (Augusto), Pierluigi Troglio (Leone), Liliana Gerace (madre), Jeannie Mac Neil (Lucia), Mauro Martini (bambino), Gianni Schicchi (Tonino), Alfredo Filippazzi (dottore). Produzione: Enzo Doria per Doria Cinematografica.
Restaurato da Fondazione Cineteca di Bologna presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata con il sostegno di Giorgio Armani
Il tormentato rampollo di una ricca famiglia di
Bobbio uccide la madre paralitica e il fratello minorato, confidando
nella complicità morbosa che lo lega da sempre alla sorella. Il
folgorante, crudele esordio di Marco Bellocchio infierisce con rabbia e
disperazione contro la famiglia, il cattolicesimo e altre colonne
portanti della borghesia italiana. In equilibrio fra adesione e distacco
dalla folle lucidità del protagonista, Bellocchio prefigura alcuni
umori del '68. A cinquant'anni di distanza mantiene intatta la propria
modernità e carica corrosiva. "Marco Bellocchio ha dato fondo in questo
suo I pugni in tasca a tutto ciò che di solito costituisce il
mondo della giovinezza. In questo film c’è di tutto, davvero: odio e
amore della famiglia, ambiguità dei rapporti fraterni, attrazione verso
la morte, entusiasmo per la vita, volontà astratta di azione, furore
impotente, malinconia morbosa, violenza profanatoria e infine, a sfondo
di tutto questo, il senso cupo e fatale di una provincia senza speranza"
(Alberto Moravia).