VENERDI 2 febbraio 2018 ore 20.30
LA PROIEZIONE SARA' PRECEDUTA DA UN INCONTRO CON IL PROF. MICHAEL VON CRANACH
Regia: Kai Wessel
Attori: Ivo Pietzcker - Ernst Lossa, Sebastian Koch - Dott. Walter Veithausen, Fritzi Haberlandt - Suor Sophia, Henriette Confurius - Edith Kiefer, David Bennent - Oja, Karl Markovics - Christian Lossa, Thomas Schubert - Paul Hechtle, Branko Samarovski - Max Witt, Jule Hermann - Nandl, Niklas Post - Josef
Soggetto: Robert Domes - (romanzo)
Sceneggiatura: Holger Karsten Schmidt
Fotografia: Hagen Bogdanski
Musiche: Martin Todsharow
Montaggio: Tina Freitag
Scenografia: Christoph Kanter
Arredamento: Kerstin Grund
Costumi: Esther Amuser
NOTE
SPONSORIZZATO DA
FILMFERNSEHFONDS BAYERN, FILM- UND MEDIENSTIFTUNG NRW, DFFF,
FILMFÖRDERUNGSANSTALT, FILMFÖRDERUNG HAMBURG SCHLESWIG-HOLSTEIN,
ÖSTERREICHISCHES FILMINSTITUT, FILMSTANDORT AUSTRIA, FILMFONDS WIEN E
EURIMAGES.
CONSULENTE STORICO E MEDICO: PROF. MICHAEL VON CRANACH.
GERMANIA 2016 - 126 min.
Produzione: COLLINA FILMPRODUKTION, IN CO-PRODUZIONE CON DOR FILM, STUDIOCANAL FILM, ARRI MEDIA, B.A. PRODUKTION, ERNST EBERLEIN FILMPRODUKTION, CON LA COOPERAZIONE DI ZDF E ORF
Distribuzione: GOOD FILMS
Tratto dal romanzo omonimo di Robert Domes e basato sulla storia vera del tredicenne tedesco Ernst Lossa
Germania del Sud, inizio anni Quaranta. Ernst è un ragazzino orfano di madre, molto intelligente ma disadattato. Le case e i riformatori nei quali ha vissuto l'hanno giudicato "ineducabile", ed è stato confinato in un'unità psichiatrica a causa della sua natura ribelle. Qui però si accorge che alcuni internati vengono uccisi sotto la supervisione del dottor Veithausen. Ernst decide quindi di opporre resistenza, aiutando gli altri pazienti, e pianificando una fuga insieme a Nandl, il suo primo amore. Ma Ernst è in realtà in grave pericolo, perché è la dirigenza stessa della clinica a decidere se i bambini debbano vivere o morire...
CRITICA
"Il
film documento sull'eugenetica di Kai Wessel ha una funzione
didascalico morale da giorno della memoria senza rimozione."
(Maurizio
Porro, 'Corriere della Sera', 19 gennaio 2017)
"Il soggetto di 'Nebbia in agosto', tra i titoli migliori in uscita per
il Giorno della memoria, è terribile; ma il film si segue con costante
partecipazione grazie all'ottima scrittura drammaturgica e all'efficace
regia. Pur intuendo come andrà a finire, è impossibile non proiettarsi
nel personaggio del giovanissimo Lossa, indomito campione di ribellione
in un universo dove 'disciplina' fa rima con 'orrore'."
(Roberto Nepoti,
'La Repubblica', 19 gennaio 2017)
"Per tradurre sullo schermo il romanzo di Robert Dormer che racconta
questa terribile storia vera, il regista Kai Wessel è ricorso a un
cristallino stile formale giocando a contrasto fra la realtà di un
orrore senza fine e la levigata superficie dell'apparenza. (...) al
centro di un ottimo cast, il giovanissimo Ivo Pietzcker si impone per
presenza e umanità."
(Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 19
gennaio 2017)
"Un film era da farsi, e dunque chi meglio di un autore già esperto di
Terzo Reich (varie le sue serie tv a tema nazi) poteva ovviare
all'impresa? Sobrio e denso di un rigore quasi reverenziale nei
confronti dell'argomento affrontato, 'Nebbia in agosto' addolcisce i
toni solo in presenza dei protagonisti adolescenti, anime pure e quindi
specchio di una vergogna senza fine. Prodigioso il ragazzino interprete
di Lossa, Ivo Pietzcker."
(Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 19
gennaio 2017)
"Grandiosi i due attori: il piccolo Ivo Pietzcker (sentiremo parlare di
lui) e il grande Sebastian Koch de 'Le vite degli altri' (c'è una
leggera nota psicotica nelle sue buone maniere che denota un malessere
inespresso). Film duro ma molto bello e, purtroppo, sempre necessario."
(Francesco Alò, 'Il Messaggero', 19 gennaio 2017)
"Un film sull'eugenetica, ispirato da una storia realmente accaduta, che
colpisce per la sua crudezza. Pellicola a cui non servono tanti
fronzoli, ma solo lo sguardo del bravo protagonista."
(Maurizio Acerbi,
'Il Giornale', 19 gennaio 2017)
"Piacerà a chi s'aspetta un solido film rievocativo sugli orrori nazisti
(come dopo molta fatica i cineasti tedeschi hanno imparato a fare). Non
piacerà (ma forse chiarirà le idee) a tanti che sull'eutanasia fanno
retorica e magari strepitano perché sia mondialmente legiferata."
(Giorgio Carbone, 'Libero', 12 gennaio 2017)